Il piccolo commercio contro i centri commerciali.-di Piero Bevilacqua
I centri commerciali e i grandi supermercati cementificano suolo e fanno danno all’ambiente. Ma procurano altro danno perché, per andarci, si deve prendere l’auto, accrescendo il traffico, lo smog e i disagi negli spostamenti.Producono danni alle città, perché fanno fallire il piccolo commercio, le botteghe di quartiere, i negozi dei centri storici, creando il deserto. Fanno danno alle persone anziane, che spesso perdono i negozi sotto casa e devono usare i mezzi per andare a fare la spesa.
I centri commerciali, grandi supermercati anonimi, creano frustrazione al cittadino consumatore. Il piccolo commercio rende vivi e personali i rapporti umani, consente il dialogo tra venditore e acquirente, mentre i negozi diventano luoghi quotidiani di incontro con gli abitanti del quartiere.Occorre favorire dunque negozi e botteghe con agevolazioni fiscali, potenziando le economie locali contro le multinazionali del commercio,che portano altrove i nostri soldi, per far rivivere le nostre città, accrescere il benessere collettivo. Unione popolare, mette le persone al centro.
Riportiamo la vita nei quartieri
Torniamo a riempire di vita i quartieri. Nessun rione deve essere privo di un parco giochi, di un dopolavoro, di un cinema, di un ambulatorio medico, di un centro di volontariato che aiuti le persone in difficoltà, di un asilo nido e una scuola materna, di un orto comune, di una palestra, di una piazza attrezzata.Occorre creare un centro di assistenza digitale per i cittadini che son privati sempre più dei diritti civili comportanti il possesso di un computer e un minimo di competenza informatica.
Rendiamo gli spazi esterni luoghi di vita in comune, togliamo gli anziani dalla solitudine dei condomini, sottraiamo bambini e ragazzi alla dipendenza degli smartphone, restituiamoli alla gioia dei giochi e delle corse in strada.
Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay