Chi siamo
Le donne e gli uomini che si riuniscono intorno al progetto dell’Osservatorio – semplici cittadini, insegnanti, pensionati, sindacalisti, professionisti, docenti universitari, intellettuali – perseguono alcuni fini che li accomunano al di là delle differenti collocazioni partitiche, della diversità di formazione e percorso di vita. Essi desiderano porre al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica nazionale i gravi problemi dell’Italia meridionale di oggi. E lo vogliono fare non con le retoriche recriminazioni del passato, ma con un grande sforzo di verità, con analisi circostanziate, che traggano il Sud fuori dalla coltre degli stereotipi che lo deformano, mostrandolo così come: piagato da tanti mali – disuguaglianze estreme, fuga delle intelligenze, devastazione del territorio e del paesaggio, infiltrazioni criminali, nuove povertà – ma anche ricco di forze di contrasto, di imprenditoria sana e dinamica, di nuove correnti culturali, di passione politica e civile, di generosi amministratori, di figure straordinarie che progettano e perseguono un nuovo mondo possibile. A queste forze noi vogliamo parlare. Ad esse e a tutta la società meridionale noi intendiamo dar voce e rappresentanza culturale e ideale. L’Osservatorio, che costituisce anche uno sforzo di raccordare e mettere in rete le intelligenze meridionali disperse nel territorio della Penisola e in Europa, vuole dunque essere uno sguardo vigile sui problemi e i fermenti di una parte rilevante del nostro Paese. Ma ha anche l’ambizione di elaborare idee, progetti e proposte, che aiutino le forze migliori a trovare la strada di un impegno corale di trasformazione sociale e di emancipazione civile.